giovedì 22 novembre 2012

Novità: La fiaba di Geronimo Stilton

Il viaggio di Domba: una fiaba di Geronimo Stilton sul sito di Donna Moderna


Ecco il link: http://bambino.donnamoderna.com/il-viaggio-di-domba/#comment-480

La storia è breve, ma interessante soprattutto per i più grandicelli, da leggere ai vostri bimbi prima della nanna o in un momento in cui volete tenerli tranquilli accanto a voi sul divano: un'occasione per stare insieme, per raccontare di voi e per ascoltare loro attraverso una fiaba, a questo servono i libri!

Un abbraccio!

13 commenti:

  1. Ho 19 anni e devo dire una cosa:detesto a morte Geronimo Stilton, è il cancro del fumetto italiano ed è una macchina per far soldi che mostra ai bambini valori deviati e schifosamente buonisti e il cui umorismo si basa solo su gag escatologiche (bisogna essere proprio ritardati per ridere per una cacca che cade in testa al protagonista ogni cinque secondi) e i cui personaggi andrebbero meglio chiamati macchiette, dato che la loro personalità è nulla, vuota ed esasperante. Elisabetta Dami è una donna furba e attratta solo dal facile guadagno e voi dolci mammine ci siete cascate in pieno nella sua trappola di rovina del fumetto italiano. Geronimo stilton e babbo natale dovrebbero esistere solo per poter essere uccisi con un mitra.

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    1. Ciao Anonimo, hai 19 anni e non hai la faccia per scrivere il tuo nome ma per sparare a zero su quello che non ti va a genio. Magari crescendo imparerai a rispettare i gusti delle altre persone e quando diventerai padre comprenderai anche il resto. Apprezzo la tua passione per il fumetto italiano, magari potresti cimentarti tu stesso oppure consigliare a noi "mammine" cosa leggere ai nostri figli. Ti ricordo anche che noi "dolci mammine" siamo DONNE, con una cultura e un'esperienza, persone che si fanno il culo tutti i giorni per crescere i propri figli e dar loro un futuro, che al lavoro dirigono reparti di ragazzotti come te, per cui, per favore, non darci proprio delle sprovvedute, ti prego, perchè alla tua età l'unico/a sprovveduto/a che si fa incantare da quello che gli gira attorno potresti essere tu. Comunque grazie del commento. P.S. Se provi a sparare a Babbo Natale giuro che il mitra te lo faccio ingoiare :) Buona giornata. Caterina (la dolce mammina)

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    2. Dato che anch'io sono una donna, e ammetto di essere partita con un tono provocante per scatenare in lei una reazione. Devo essere sincera, purtroppo: io davvero non sopporto Geronimo Stilton. Essendo un'appassionata di fumetti, però nella mia vita ho dovuto anche leggere i fumettacci di serie Z (come i libri di Stilton, che sono paragonabili a fumetti dato che le parole a volte sono accoppiate al testo). Devo dire una cosa: il colpevole di tanto schifo non è Geronimo in sè, che in fondo è soltanto un personaggio e come tale può essere gestito bene o male, ma l'autrice che si nasconde dietro il suo nome, ovvero Elisabetta Dami, che secondo me non sa proprio scrivere e tratta i bambini come degli stupidi. Ma affrontiamo questi due punti: per quanto riguarda il fatto che lei non sappia scrivere, è 1) come gestisce i personaggi: i suoi personaggi non hanno personalità, sono monodimensionali e spesso alcuni sono cloni di altri. Hanno personalità irritanti e poco credibili 2) l'idea del topo sfigato di per sè non è malvagia, ma, è gestita in maniera pessima. I libri di Geronimo sono pieni di battutacce riguardanti elementi escatologici. Il paradosso è che mentre l'autrice usa questo umorismo da baraccone nella serie principale, nei libri di barzellette (che suppongo non siano stati scritti da lei), Geronimo diceva proprio: "Un vero comico non usa la volgarità per far ridere". ora, ci sono due opzioni: o la Dami, dato che Geronimo è letteratura seriale, quindi di massa, deve sfornare tanti libri in poco tempo, si impegna al minimo, magari col pensiero falso "i bambini sono stupidi" e quindi riempie le storie di cacche che volano da 150 metri da terra ogni due secondi perchè lei è una scrittrice commerciale (inutile negarlo) e, come tale, non ha nulla da dire e quindi il meglio lo dà nelle barzellette che uscivano nelle compilation (e che, mi duole dirlo, erano simpatiche e alcune anche astute); la seconda opzione è che la Dami scrive i libri, mentre le barzellette le scrive semplicemente qualcun'altro, tanto, solito il prestanome di Geronimo Stilton, si può nascondere anche il suo vicino di casa (anzi, le dirò, un uomo una volta aveva scritto il Manuale di Internet di Geronimo, quindi magari anche le barzellette potevano essere scritte da gente più capace della Dami); 3) parlavo di gestione dei personaggi. PATTY SPRING... la fidanzata di Geronimo, bionda, bella e amante della natura...che cos'è se non un perfetto esempio di MARY SUE?

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  2. Prima di affrontare il secondo problema di questa serie di libri, ovvero il buonismo malato che permane la serie, vorrei parlare dei primi venti libri: a mio avviso le idee buone c'erano, però la scrittura troppo semplice, demenziale e ripetitiva, più l'umorismo volgare, sono stati solo il primo passo che ha portato questa saga nella fossa della vergogna, in cui attualmente sta. L'unico libro di Geronimo con un messaggio forte (nonostante la trama presenti vari clichè, come quello della civiltà nascosta e della frana che impedisce la sua scoperta) e anche un po' pessimista e realista, il che non guasta. Il messaggio sarebbe: bisogna diffidare dalle cotte, perchè sono passeggere.
    Purtroppo nel quattordicesimo libro, ho trovato un messaggio offensivo contro la figura femminile. Nonostante nei primi tempi i personaggi di contorno di Geronimo fossero stronzi (come la maggior parte dell'umanità, del resto) e quindi questo non era affatto male (perchè Geronimo veniva criticato per le sue stramberie, come nel libro dove andava in vacanza e veniva truffato) -nel 14esimo libro, una ragazza che sta per sposarsi, scopre che il suo futuro marito la vuole solo per i soldi, okay, questo succede davvero ed è giusto che i bambini ne vengano a conoscenza-; purtroppo, in questo libro, quando la ragazza svela di essere amata solo per i soldi, la sorella di Geronimo, vedendo che questa ragazza è brutta, la trasforma in una gnoccona che ha successo a Topazia solo perchè è bella...cosa insegniamo alle bambine, che solo il corpo è un'arma di conquista, e non l'intelligenza?
    Ma questo non è niente, e qui arrivo al secondo punto della mia argomentazione: perchè odio Geronimo Stilton?

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  3. Perchè è diventato un concentrato di buonismo assurdo, deviato. Mentre se i primi libri avevano personaggi anche cattivi, qui l'infantilismo viene portato all'esasperazione, con personaggi ADULTI che si spennano in maniera schizofrenica manco fossero all'asilo, e poi...saccarosio da tutte le parti.
    Credo che il fondo si sia toccato con il libro 35 "Quattro topi nel far west": questo libro è la PEGGIORE COSA CHE UN BAMBINO POTREBBE LEGGERE. Innanzitutto, la trama è una sequela di pessime gag sul west con poco in comune, ma...parliamo del climax. In quella storia, c'è un cattivo che ha tolto l'acqua al paese in cui Geronimo e amici si trovano, e quindi Geronimo e amici fermano il cattivo...okay, e adesso cosa succede? Il paese dice di vendicarsi e Geronimo interviene, facendo la checca isterica e dice: "E' inutile vendicarsi (fin qui tutto bene), lasciamolo andare via (e questa è la cosa perversa e malata". Quindi il cattivo si scusa (io ho mostrato questo pezzo a una donna adulta e lei ha detto:"nella realtà NON succede mai così" e se ne va via. Questo è buonismo puro e perverso, violenza silenziosa. Un finale educativo sarebbe stato:"Mettiamo il cattivo in prigione e facciamogli imparare che con il duro lavoro si ottengono le cose", ovvero quello che succede nella realtà. Ora, metti che un bambino con i genitori uccisi da un criminale legga questo libro di Stilton, e magari che il criminale sia ancora a piede libero, se il bambino legge un finale così piange e si sente ferito. Quel messaggio dato nel libro di Stilton è un esaltazione del bullismo. E mi creda, la violenza peggiore è quella silenziosa, quella che si finge bene ma in realtà colpisce dentro la psiche, traumatizzando i bambini, che invece hanno bisogno di vedere il cattivo punito per sentirsi gratificati (si chiama catarsi). Credo che questo buonismo sia voluto dalle mammine, che vogliono questi messaggi malati perchè credono siano corretti e non vogliono spaventarsi, prima che spaventare i loro bambini che sono tranquilli e per niente stupidi.
    Poi, vorrei dire due cose sul libro "Nel regno della fantasia": un cesso. E' la morte della fantasia. Le uniche cose fantasiose inserite là dentro sono le leggende e i miti sulle varie creature...ovvio, non sono state scritte dalla Dami, ma da fonti esterne!
    Okay, intanto mi fermo qui in attesa di una sua risposta, poi le mostro altri esempi...non sono l'unica ad essere contro Geronimo, ho trovato molta altra gente della mia generazione e della sua generazione parlarne male.
    Arrivederci

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    1. Bentornata! Non contavo in una risposta e invece ne ho avuto una molto esaustiva. Pensavo di fare un post su questo argomento e di pubblicare quindi i Suoi commenti a mio parere molto importanti. Io non ho mai letto questo fumetto, i miei bambini sono ancora piccoli (1 e 4 anni) e prediligo le fiabe classiche oppure i libricini educativi del tipo: i contrasti, i colori, le forme ecc... Spero, quindi, lei sia d'accordo, credo che le persone debbano essere informate anche dei giudizi negativi in modo da poter scegliere con criterio le letture per i propri bambini. Non appena mi sarà possibile leggerò anch'io qualcosa di Stilton, in modo da verificare personalmente la qualità del fumetto, anche se la lettura della breve fiaba pubblicata su Donna Moderna, dico la verità, non mi ha esaltata per niente. Sperando in un Suo parere favorevole alla pubblicazione del post La ringrazio e Le chiedo consiglio su quale fumetto invece Lei consiglierebbe per i bambini in età scolare che credo sia quella più critica perché prevede il distacco dai genitori e un po' di "ribellione". Grazie ancora. Caterina

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    2. La ringrazio per il suo commento (però non mi dia del lei, ho 19 anni!!!) e mi scuso se all'inizio sono partita con tono provocatorio, quasi idealista, e l'espressione sarcastica"dolci mammine" l'ho coniata per indicare un gruppo omologato di madri, che appena vedono che una cosa ha un aspetto carino, subito decidono di comprarla ai figli, senza verificarne immediatamente i contenuti,ma da come lei parla, anzi, scrive, non sembra affatto una "dolce mammina", ma una madre, che poi sia dolce con i suoi figli, questo è ovvio, ma almeno si sente che lei ha un cervello.
      Le scrivo un attimo le altre cose che non mi sono andate giù di Geronimo Stilton.
      Dei libri dei Viaggi nel tempo (2, 3,4 e 5). Il primo l'ho letto a 12 anni (purtroppo alle medie, eravamo una classe di caproni, quindi leggevamo libri per bambini), il terzo l'ho solo sbirciato,il quarto l'aveva mio cugino e il quinto l'ho letto a scrocco.
      -Nel secondo libro, Geronimo si trova nel Messico precolombiano e tenta di salvare alcuni manoscritti della cultura atzeca (se non erro), cercando di portarli nel presente dove sono sconosciuti. Geronimo, per colpa del clichè del palazzo che trema e si distrugge, non ce la fa...e quando alla fine del viaggio confessa al professore di non essere riuscito a prendere quei documenti, il professore dice:"Evviva! Non hai infranto il continuum spatium temporale!" Lei sa bene che quelle popolazioni americane sono state private della loro cultura a forza e con la violenza dagli europei, che con la scusa di essere missionari hanno distrutto le culture altrui. So anche che G.S. appartiene alla Piemme (anagramma di Piccolo Missionario): io non ho nulla contro i credenti in Dio (anche se sono agnostica), ma l'affermazione "Evviva!" del personaggio nel libro di Stilton, sembra giustificare gli atti indegni e inumani compiuti da certi missionari, che non avevano bene chiaro in testa il concetto "fai al tuo prossimo quello che vorresti fosse fatto a te stesso).

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  4. -Nel terzo libro dei viaggi nel tempo, G.S. va nell'antica Atene e incontra Socrate, in versione topizzata. Ora io non sono contraria ai personaggi dell'antichità sotto forma di topo, purchè essi abbiano avuto una vita normale e siano morti di morte serena. Purtroppo, Socrate è morto bevendo la cicuta, sacrificandosi per la sua polis e vederlo rappresentato come topo antropomorfo sa tanto di effetto "happy tree friend" (so che lei non lo sa, ma gli HTF sono un cartone animato per grandi dove ci sono alcuni animaletti coccolosi come coniglietti, castori che muiono in modo truculento e assurdo in ogni episodio). Se proprio avessero voluto mettere un filosofo greco, avrebbero dovuto mettere Platone, che almeno è morto tranquillamente.
    -Nel quarto libro, a parte l'umorismo escatologico, abbiamo una cosa a mio parere oscena, nel senso di spacconamente oscena. Geronimo arriva al tempo di Dante e Dante ha il blocco dello scrittore. Allora Geronimo gli suggerisce il titolo DIVINA COMMEDIA e lo aiuta a scrivere i primi versi dell'Inferno. Non.Sto.Scherzando. Tutto questo è stato scritto sul serio! Ora, mi dispiace dirlo, ma un personaggio nato per far soldi che prende alla berlina il fondatore della Lingua Italiana sostituendosi a lui (anche se per finta) nella scrittura di un Opera, non è un atto di grandissimo "oh, ma quanto sono figA(intesa l'autrice, scusi il termine), posso permettermi di dire questo su Dante e far credere ai bambini inesperti che Geronimo abbia aiutato davvero...si immagina se lo dicono alle maestre?"
    -Per quanto riguarda il quinto libro del Viaggio nel Tempo, non ha contenuti deviati ma è pieno di ripetizioniripetizioniripetizioniripetizioniripetizio...ci siamo capite.

    Poi volevo parlarle del libro "per mille mozzarelle ho vinto al tototopo" che nonostante parli dell'importanza relativa del denaro in modo un po' moralista ed esagerato (ma...vabbè), ha un finale assurdo e forzatissimo: Geronimo regala tutti i soldi che ha vinto ad un suo conoscente che vuole aprire un nuovo bar. Capisco che i soldi non sono la cosa più importante, ma un finale così è ipocrita e sa di "il troppo, anche se opposto, stroppia".
    Infine volevo lasciarle dei link:
    "Narrativa seriale e appiattimento linguistico"
    http://www.anobii.com/simonefornara/comments?public=1&sort=1&page=4
    "Momma's boy" (alla fine parla di Geronimo stilton)
    http://wereharesburrow.wordpress.com/2011/04/16/mommas-boy/
    Geronimo Stilton visto da un ventunenne
    http://www.anobii.com/marcopk87/comments?public=1&sort=2&page=6

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  5. Comunque come fumetti da leggere per un pubblico di bambini in età scolare, consiglierei quelli di Carl Barks (il creatore di Zio Paperone).
    Ho visto che lei nel suo blog ha parlato della Pimpa, prodotto che rispetto moltissimo, anche se per via del suo basso target, è poco considerato.
    La saluto e spero di non averla tediata :)

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    1. Ciao, ti do volentieri del tu, non mi hai annoiata per niente anzi, sono contenta delle informazioni che mi hai passato e che ieri sono andata a consultare. Mi fa piacere vedere come tanti giovani si interessino alla letteratura attuale e soprattutto sappiano criticarla con intelligenza. Non appena riesco pubblicherò un post su questo argomento, al contrario di alcuni ritengo che certe letture, quelle pessime, non debbano neanche essere mostrate ai nostri figli, magari poi se le cercheranno loro quando più grandicelli la curiosità li porterà a leggere un po' di tutto, ma in quel momento saranno capaci di giudicare la qualità di un libro (almeno spero!). Non scusarti più per il primo commento, anch'io nella risposta non sono stata proprio così "dolce mammina" :-) sono felice invece che tu mi abbia scritto, davvero. A presto e grazie ancora per i tuoi interventi.

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    2. La ringrazio molto (se vuole può cancellare il primo commento). I libri di Geronimo Stilton credo che se fossero stati scritti da veri autorI e autrici (quindi più persone sotto uno pseudonimo) con una competenza nell'ambito fumettistico, sarebbero stati decisamente meglio: sarebbero sempre stati libri per bambini, i personaggi avrebbero avuto una personalità profonda e più definita e non sarebbero stati diversi solo nel character design (a fare personaggi antropomorfi differenti tra di loro, più o meno tutti i disegnatori ci riescono) e le storie sarebbero state sì semplici, ma almeno con una trama senza clichè e morali costruttive.
      Quando sparlo Geronimo Stilton alle persone più grandi di me che trovo, cito sempre l'esempio della morale buonista del cattivone che se ne va via, perchè mi ha particolarmente colpito e "scioccato" IN NEGATIVO (io sono un'adolescente, figuriamoci un bambino).
      Geronimo Stilton è un franchise che vive solo di soldi, dovrebbe essere preso in mano da persone competenti e ogni libro (tranne l'undicesimo, che è l'unico con una morale che apprezzo) andrebbe riscritto, magari lasciando l'idea originale e sviluppandola come si deve, senza inutili gag riempitive. Le confesso che io ho letto anche tre libri degli spinoff di Geronimo Stilton:
      -il primo era quello dei gatti mannari, l'ho letto nel 2006, e faceva pena...
      - il secondo spinoff è quello delle Tea Sisters: ho letto i primi tre libri e il secondo e il terzo non erano niente di speciale, ma almeno non c'era niente di intollerabile. Mentre il primo libro è stato scritto da Francesco Artibani, fumettista famoso (ha scritto l'osannata saga disneyana PKNA- dove Paperinik viene interpretato in chiave più adulta- e disponibilissimo a parlare (gli ho parlato in chat) con i suoi fan e la storia è di buona qualità e si vede e non ci sono peti e affini(nonostante ci siano alcuni distrattori tipici della saga originale)
      - il terzo spinoff (ora chiuso, almeno gli editori sono stati onesti e non hanno voluto alluuuuungare il brodo) è Joe Carrott, il migliore spinoff perchè si stacca del tutto da Geronimo Stilton (di cui rimane solo un "edizioni GS" sulla costina) ed è anche avvincente a chi è ormai entrato in fase puberale (io l'ho letto a 12 anni). Il libro in questione si chiama La casa delle ombre, non credo sia ancora in commercio, ma l'ha scritto Francesco Artibani: i personaggi hanno una personalità, la trama è abbastanza complessa per essere scritta per un pubblico di bambini e non ci sono flatulenze e affini.

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  6. Ah, per quanto riguarda il fatto che avevo paragonato "Babbo Natale" a "Geronimo Stilton", glielo spiego subito: allora, nei racconti di fantasia, Babbo Natale può anche esistere, in fondo è fantasia...no? Il problema però è questo: su nonciclopedia, Geronimo è stato giustamente preso in giro "l'inesistente stupido topo con gli occhiali" e sotto c'era scritto: GS non esiste, e anche Babbo Natale non esiste, e i bambini nascono nove mesi dopo aver fatto sesso.
    Io penso che sia giusto spiegare ai bambini i fondamenti di educazione sessuale (ovvero, è una cosa naturale riprodursi), ma la cosa imbarazzante è stata questa secondo me: Geronimo vive nel mondo della "Nutella" appunto, dove Babbo Natale esiste e la riproduzione sessuale è sconosciuta.
    Se Geronimo vivesse in un mondo un pizzico più serio, ovvero dove Babbo Natale può anche esistere (è fantasia), ma dove i bambini nascono dopo aver fatto l'amore (non c'è niente di scandaloso nel riprodursi xD), e ci sono anche i cattivoni, le guerre e compagnia bella, allora non sarebbe preso così alla berlina (se fossi l'autrice mi vergognerei un sacco): spero che lei capisca il mio concetto. (Cioè, va bene che esistano anche creature fantastiche legate all'infanzia, ma almeno che le storie siano scritte bene senza trattare i bambini come sciocchi...mi sono spiegata male?)

    Prima di finire: nel Piccolo Libro della Pace di Geronimo Stilton, c'è scritto che il suo desiderio è che tutti i topi del mondo vadano d'accordo per gusti di formaggio e tutte le altre cose, in pratica un inno al conformismo! Un conto dire "tutti uguali di fronte alla legge" o "tutti hanno un diritto a una vita
    degna, senza classi sociali", ma affermare "omologatevi tutti, e chi non si omologa è escluso"...in qualsiasi libro va male.

    Poi avrei una domanda per lei: mi può dire quali libri di Stilton ha analizzato e in cosa non le sono piaciuti e in cosa non le è piaciuta la fiaba?

    A presto :)

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    1. Ciao! Scusami per il ritardo ma sono stati giorni un po' frenetici... Allora per quanto riguarda la tua domanda ho trovato la fiaba inconsistente proprio senza sostanza, forse troppo breve per quello che voleva comunicare, non so non ero soddisfatta dopo averla letta. Poi ricordo di aver leggiucchiato un libro sensoriale, forse quello che le pagine di cioccolato, con una bambina a cui davo ripetizioni, per cui ti parlo di quasi una decina di anni fa... Al primo impatto non mi era sembrata cattiva l'idea delle pagine sensoriali, ma in ogni caso la storia raccontata mi sembrava una minestra riscaldata. Non ti so dire il titolo di quel libro ma mi sa che è quello sul manoscritto, non vorrei però dire una cavolata... Penso di pubblicare presto il post su questo argomento, magari altre persone potranno dire la loro e ci confronteremo con chi la pensa diversamente visto il largo pubblico che Stilton ha.
      A presto, allora e dammi anche tu del "tu"!

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